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Immagine del redattoreFrancesco Piazza

Zucche in cucina e loro proprietà - parte 1

Aggiornamento: 28 ott 2020

Spesso si decantano le proprietà della zucca, che in questo periodo è oramai dappertutto, ma ho pensato prima di parlare delle varietà della "famiglia".


Nonostante si raggruppino prevalentemente in due specie (Cucurbita maxima e C. moschata) sono innumerevoli le varietà: qui sotto vi riporto una foto che mostra le più conosciute (e più avanti una foto con le più strane!) 😄

Per ognuno dei tipi riportati c'è anche qualche idea per delle ricette - tra l'altro, siete sicuri di conoscere tutte varietà più comuni? 😜


Le proprietà nutrizionali sono molte e si diversificano con le varietà. A questo però dedichiamo un post intero successivamente!


E voi? Quale zucche avete provato? Quale preferite?




A partire dalla prima riga, a sinistra:

  • Delica: la più famosa e la più "rinomata", utilizzata in cucina per qualsiasi preparazione, si presta perfettamente per la preparazione al forno (da provare aromatizzata al rosmarino e con scaglie di mandorla!)

  • Ironcup: da molti considerata al pari della delica, unisce i pregi della Cucurbita moschata e della C. maxima.

  • Butternut: di "importazione" dall'America, ma ormai è riconosciuta come un prodotto d’eccellenza della pianura padana. Molto versatile per diverse preparazioni (una zuppa "melange" dai due colori con zucca e piselli, con goccie di aceto balsamico e salsa di soia, e una spolverata di granella di nocciole). Nella varietà "violina" conosciuta nel ferrarese, si può mangiare anche cruda.

  • Moscata: varietà di zucca originaria della Francia (Provenza). Dalla forma molto conosciuta e dal sapore (spesso ma non sempre) molto deciso. Anch'essa molto versatile. Provatela nella cottura di in un risotto con funghi, meglio se porcini freschi, e pistacchi sbriciolati, entrambi a guarnire.

  • Mantovana: molto molto versatile, e molto conosciuta per i ripieni di famosi tortelli. Perchè non usarla per una composta di zucca e cardamomo? Consiglio di mettere oltre al cardamomo poco zucchero, e piuttosto della stevia (quella con gusto neutro!). Naturalmente conservare a piccoli lotti in freezer.

  • Marina di Chioggia: anche questa ben conosciuta a livello nazionale e molto adattabile, al pari della mantovana. Anche qui suggerirei di usarla per un dolce. Crumble al cioccolato su cui metterete dadini di zucca cotta, mescolati a dadini di mango e/o fragola.

  • Lunga di Napoli: spesso è quella più facile da trovare, la si coltiva largamente in tutta Europa. Forse il fatto che la si trovi così facilmente nella grande distribuzione sminuisce la sua coltivazione e l'attenzione al gusto; spesso è molto acquosa e poco saporita. Quando è coltivata bene invece si può mangiare nella famosa pasta con la zucca o anche cruda.

E le varietà più strane o "lontane":



  • Hokkaido: selezionata in gippone, con un'aroma che rimanda molto alla castagna.

  • "Spaghetti": Bollita o al forno si apre e si tirano fuori le fibre "spaghettose" (da qui il nome) da condire come si vuole.

  • Turbante turco: a forma di fungo rosso arancio, viene largamente usata anche come zucca da ornamento ed ha la particolarità di conservarsi a lungo.

  • Mini Kawaii Lady: moolto dolce e con (solitamente dichiarata) buccia edibile. Ah, ma lo sapete che di tutte le zucche si può mangiare la buccia?? Nelle zuppe, al forno insieme alla polpa o in tempura, sbizzarritevi.

  • Atlantic Giant: varietà americana di zucca gigante, che ha battuto tutti i record del mondo di taglia e peso, arrivando a superare anche i 500 kg. Si usa molto per le torte.

  • Black Futsu: varietà tipica del Giappone, con una buccia molto dura e verrucosa, di colore verde scuro. Ha il gusto tipico della nocciola.


Tra le altre zucche, alcune delle quali sono prodotti locali italiani, molto rinomati, ricordiamo la zucca berrettina (di Lungavilla o di Dorno, entrambe parenti della mantovana), la zucca trombetta d'Albenga, la zucca lardaia della Toscana, la zucca "virmiciddara" della Sicilia dalla polpa bianca...


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